Ho imparato a non arrendermi

Tante volte mi è stato chiesto come fosse vivere in una comunità per adolescenti. La risposta, purtroppo, non è tra le più facili.

Ho pensato allora di raccontarvi della mia esperienza. Io sono una ragazza di 17 anni, sono nata a Lodi ma vivo da ormai quasi quattro anni in una comunità per adolescenti femmine in un paesino della bassa bergamasca.

Quando la mia esperienza di comunità iniziò ero poco più di una bambina, avevo 13 anni, ma ricordo ancora molto bene le mie insicurezze, le mie paure e la mia ansia. Era tutta una situazione che, benché fossi stata sempre abituata ai cambiamenti, mi turbava molto. Era un contesto nuovo per me, e ci misi qualche mese ad “abituarmi”, se così si può dire.

Vivere in comunità è molto diverso che vivere in famiglia, sia che sia la tua vera famiglia sia che sia una famiglia affidataria.

La struttura dove mi trovo, che ora ritengo la mia “casa” a tutti gli effetti, si occupa di ragazze che provengono da famiglie con delle problematiche.

Crescere in un posto di questo genere mi ha portata a essere diversa dalle altre ragazze della mia età, crescere qui significa doversi veramente meritare e sudare le cose, avere degli orari per utilizzare il cellulare, degli orari per uscire con gli amici, delle regole da rispettare e dei turni da svolgere, come cucinare, fare lavatrici, pulire la mia camera ecc.

In comunità si impara a relazionarsi con le coetanee, o, come le chiamo io, “compagne di viaggio”. Si impara a stare e ad essere un gruppo, a sostenersi a vicenda e a conoscersi.

Oltre alle “compagne di viaggio” vi sono poi le figure più importanti, come responsabili, educatori, volontari e tirocinanti, persone che ti accompagnano per una parte del tuo percorso e che ti stanno vicino. Tutte queste persone svolgono un ruolo importante e, soprattutto, ci vogliono bene e ci dedicano del tempo prezioso.

In modo particolare vorrei spiegarvi cosa è un Volontario. Un Volontario è una persona, uomo o donna, giovane o adulta, che investe nel rapporto con noi ragazze il suo tempo libero. Un Volontario per me è una persona straordinaria, un punto di riferimento, una persona con cui mi posso confidare, un Volontario è un esempio da seguire.

Grazie a queste persone ci è stato possibile fare tante esperienze, fare delle gite tutti insieme e conoscere nuovi posti e nuove emozioni.

In questi anni ho conosciuto diversi educatori, con i quali ho instaurato un rapporto diverso e ognuno dei quali mi ha lasciato qualcosa di speciale. Il compito degli educatori è quello di starci vicino, di aiutarci a capire le cose, di farci affrontare i nostri limiti e di insegnarci tutte quelle cose che ci saranno un giorno utili. In questa lunga e non ancora terminata esperienza, le cose che ho fatto mie sono davvero tantissime, sia a livello personale che a livello pratico.

Ho imparato a non arrendermi di fronte alle cose che mi spaventano, a prendermi cura di me, a essere forte e determinata e a lottare per raggiungere i miei obiettivi. Ho imparato a gestire i miei spazi, a cucinare per una media di 12 persone, a fare i mestieri, a essere autonoma e responsabile. Certo, detto così può sembrare una cosa da nulla, ma le difficoltà lungo il percorso ci sono sempre state, ci sono stati momenti in cui non trovavo più un senso nel rispettare le regole, gli orari che mi venivano dati e le fatiche quotidiane, ma poi le persone che mi sono sempre state vicine, come i miei zii, il mio fratellino e gli educatori, mi hanno fatto capire che tutte queste fatiche serviranno a me un giorno, forse non troppo lontano.

Il mio prossimo obiettivo è quello di ottenere un “proseguo amministrativo” da parte del Tribunale dei Minori, e quindi di iniziare un nuovo capitolo della mia crescita che consiste in un progetto di autonomia seguito da un’educatrice della mia comunità, che mi accompagnerà nella gestione di un appartamento che mi verrà assegnato dalla cooperativa, nella ricerca di un lavoro e in tutte quelle cose che significano “diventare grandi”.

Insomma, nonostante tutte le difficoltà bisogna sapersi mettere in gioco, investendo sulle proprie qualità e mettendocela tutta; certo è che non sarà tutto semplice e senza complicazioni, ma ormai sono consapevole che nulla si ottenga senza impegnarsi.

N. ragazza di 17 anni, ospite della Comunità “Lo sguardo” di Bariano